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Il ruolo dei SOGNI nella PSICOTERAPIA


Psicologo Firenze | Il ruolo dei SOGNI nella Psicoterapia

La comprensione psicologica dei sogni considera l'esperienza onirica come un prodotto della mente del sognatore. Espressione questa di un pensiero non lineare, non controllato, un linguaggio simbolico in cui le esperienze interiori vengono tradotte in esperienze sensoriali (Fromm, 1962).

Si differenzia dalla comprensione non psicologica dei sogni che li considera espressione casuale di tracce mnemoniche o elaborazione di stimoli esterni, spiegabili neurofisiologicamente attraverso rapidi viraggi nell'attivazione dei sistemi neurotrasmettitoriali, in particolare quello colinergico e quello catecolaminergico (Hobson e McCarley, 1977).

La Psicoanalisi ha sempre considerato la comprensione psicologica del sogno come uno degli strumenti fondamentali per entrare in contatto con il vissuto emotivo dell'individuo. Freud nell'opera fondatrice della teoria psicoanalitica, L'interpretazione dei sogni (1899), ritiene che il sogno sia “la via regia verso l'inconscio” proponendo un metodo di traduzione delle immagini oniriche in grado di portare ordine e razionalità, come una sorta di grammatica, in un gergo fino ad allora considerato enigmatico e impenetrabile.

Per Freud (1899) il sogno è la voce della parte più istintiva e irrazionale dell'essere umano. Può esprimersi durante il sonno grazie all'indebolimento del controllo della coscienza e questa condizione permette di soddisfare, in modo allucinatorio, desideri e tendenze infantili, rimosse e quindi non pienamente coscienti.

Per altri autori come Jung (1961), il sogno esprime la voce più elevata di noi stessi, ci parla di desideri del passato ma è anche orientato verso il futuro, indicando scopi e propositi al sognatore. Considerano le trame oniriche come un prodotto della saggezza del nostro inconscio, in grado di favorire l'apprendimento e lo sviluppo personale (Whitmont e Perera 1991).

Molti psicoanalisti contemporanei (Bromberg 2006, Ogden 2003, et al.) concordano con l'idea che la realtà della veglia e quella del sonno non sono poi così distanti come tipicamente si crede e in entrambi i casi esistono sentimenti e desideri che motivano le nostre azioni, pur senza rendercene conto. Il sogno rappresenta una porta aperta verso questi contenuti psichici.

Si pensa oggi che durante il sonno, in uno stato quindi di profonda regressione, la nostra mente continui a reagire alle esperienze vissute durante il giorno precedente e precisamente continui ad elaborare quegli avvenimenti della cui importanza non ci siamo resi conto mentre eravamo coscienti.

Questi avvenimenti, spesso, sono problemi che riguardano aspetti relazionali della nostra vita, legati quindi al continuo processo di regolazione della distanza affettiva verso gli altri.

Dunque un sogno, per essere compreso, va inteso come una possibile soluzione a quei problemi incontrati durante il giorno che, a causa di un “rumore di fondo” dovuto alle attività della vita diurna, non è stato possibile risolvere.

Quindi, mentre Freud ricollegava sempre il sogno alla ripetizione di desideri rimossi, oggi la tendenza è quella di considerarlo come un'attività simbolica inedita in cui passato e presente, aspetti personali e avvenimenti reali sono intessuti insieme e hanno lo scopo di sintetizzare l'esperienza in modo significativo attraverso immagini.

In sintesi gli aspetti da considerare nella comprensione psicologica dei sogni si basano sui seguenti punti:

  • i sogni sono elaborazioni di esperienze emotive importanti fatte durante i giorni precedenti,

  • usano un linguaggio visivo, cioè sono traduzioni in immagini di pensieri e affetti,

  • i desideri attuali si associano con i desideri infantili, scambiandosi contenuti e oggetti,

  • sintetizzano l'esperienza in modo da portare a compimento problemi di tipo emotivo.

Nelle attuali psicoterapie psicoanaliticamente orientate il sogno viene utilizzato per avere informazioni circa i sentimenti, gli impulsi, i pensieri e le difese del paziente. Sono fonte di informazioni circa le motivazioni del sognatore, i pericoli di cui non è pienamente cosciente e gli scopi che si deve prefiggere per superare difficoltà di tipo emotivo. Si considerano le metafore dei sogni per accedere a quegli aspetti del carattere che non si manifestano nel comportamento apparente, usandoli come “ponte” verso argomenti e contenuti psichici che altrimenti sarebbe difficile raggiungere.

La comprensione psicologica del sogno impegna analista e analizzando in una continua indagine sui significati individuali e porta all'integrazione dei vari aspetti della vita psichica del sognatore.

Tale indagine permettere di espandere e arricchire la capacità di auotocoscienza e diviene parte integrante dell'azione terapeutica che ha lo scopo di produrre un cambiamento psicologico.

Bibliografia.

Bromberg P.M. (2009). Destare il sognatore. Percorsi Clinici. Milano: Raffaello Cortina.

Freud S. (1899). L'interpretazione dei sogni. Opere vol. 3, Torino: Boringhieri, 1966.

From E. (1962). Il linguaggio dimenticato. Milano: Bompiani.

Hobson J., McCarley R. (1977). The Brain as Dream Generator, in: American Journal of Psychiatry, n.134, pp.1335-1348.

Jung C.G. (1961). Ricordi, sogni e riflessioni. Milano: Rizzoli.

Ogden T. (2003). Conversazioni al confini del sogno. Roma: Astrolabio.

Whitmont E., Perera S. (1991). Il linguaggio dei sogni. Roma: Astrolabio.

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