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La capacità di AMARE


Psicologo | Firenze | Dott. Cosimo Santi | la Capacità di Amare

Antonio Canova, Amore e Psiche, 1788-1793, Museo del Louvre

Una delle frasi più celebri di Freud, rilasciata durante una famosa intervista, dice che la salute mentale di un uomo la si può misurare attraverso la sua capacità di amare e di lavorare (Lieben und Arbeit).

Questo pensiero di Freud, divenuto oggi un vero e proprio aforisma, è anche secondo il mio parere tanto semplice quanto vero.

Penso che l'idea di Freud fosse quella di suggerire, in modo senz'altro sintetico, che la qualità degli “investimenti libidici” di un individuo, cioè l'energia che spende per instaurare relazioni con gli altri (quindi anche l'amore) e con il mondo che lo circonda (in cui rientra anche il lavoro), sia un possibile metro per stabilire la sua sanità mentale.

Ora, partendo dalla constatazione che la capacità di lavorare può essere considerata il fondamento stesso della socialità e quindi dello sviluppo della civiltà (Freud, 1927, 1929), più sfuggente appare circoscrivere la seconda capacità tirata in causa da Freud e per questo intendo concentrare la mia attenzione su quegli aspetti psicologici che rendono un individuo capace di stabilire e mantenere nel tempo relazioni d'amore.

Questo mio interesse deriva dalla constatazione che spesso si presentano a consulto persone con gravi limitazioni nella capacità di instaurare relazioni affettive gratificanti e durature. Tali difficoltà si associano il più delle volte a tratti di personalità narcisistica, masochistica o paranoide, evidenziando così un collegamento tra psicopatologia e importanti restrizioni nello sviluppo di una vita amorosa matura.

Kernberg (2012), basandosi sui propri dati di ricerca e partendo da una prospettiva psicoanalitica, propone un'analisi degli aspetti critici nello sviluppo delle relazioni affettive in pazienti con disturbi gravi della personalità.

In “Amore e Aggressività” (2012) dedica un capitolo alla limitazione nella capacità di amare quale aspetto preponderante di alcune condizioni psicopatologiche: “Si tratta di una riflessione sul potenziale e sui problemi connessi a stabilire e mantenere nel tempo relazioni amorevoli e appassionate, derivate da una vita spesa ad affrontare tali questioni nel corso delle analisi che ho condotto” (ibidem p.242).

Lo studio di Kernberg illustra una serie di caratteristiche psicologiche coinvolte nell'evoluzione dell'amore sensuale maturo allo scopo di “costruire una cornice teoretica con la potenzialità diagnostica di sottolineare, per contrasto, le principali aree di difficoltà o patologia nella capacità di amare” (ibidem p.243).

Vediamo queste caratteristiche in dettaglio.

Idealizzazione dell'altro.

La prima caratteristica psicologica che sottende alla possibilità di amare è la capacità di idealizzazione del partner potenziale. Tipica della fase iniziale dell'innamoramento, è un'esperienza appassionata in cui vengono esaltate le caratteristiche psicologiche, fisiche, sessuali e personali del partner. L'elevazione dei valori dell'altra persona si lega a un'assonanza rispetto alle sue modalità di fare esperienza del mondo e di relazionarsi ad esso (Chasseguet-Smirgel, 1973).

Secondo Kernberg quest'esperienza è in netto contrasto con: ”l'analisi di mercato, tipica del paziente narcisista sui pro e i contro delle caratteristiche del potenziale partner e con (…) l'attenzione timorosa del paziente paranoide a non essere trattato male o a non essere tradito” (Kernberg, 2012, p.243).

In questi casi, per l'autore, una delle principale limitazione all'idealizzazione è costituita dall'invidia inconscia nei confronti del partner, da cui l'individuo si difende attraverso un incessante processo di svalutazione.

Identificazione con l'altro.

La stima personale, la costante curiosità e l'interesse per la vita emotiva dell'altro per i suoi ideali e le sue aspirazioni, diventano stimolo di crescita per la propria esperienza di vita. Ha luogo così un processo di identificazione con la persona amata, in cui gli interessi e i valori del partner diventano parte delle proprie aspirazioni sostenendo lo sviluppo e l'arricchimento personale. Per Kernberg: “l'assenza della capacità psicologica di provare curiosità e interesse nel proprio partner è una delle più drammatiche conseguenze della patologia narcisistica (…) in cui l'esperienza soggettiva dell'altro è dominata dalla preoccupazione su chi sta traendo di più dall'altro” (Kernberg, 2012, p.244).

Fiducia di base.

Un'altra caratteristica della capacità di amare è la presenza di fiducia nell'empatia e nella bontà dell'altro. Questo comporta la libertà di potersi aprire, in modo onesto, comunicando le proprie debolezze, i propri bisogni e le proprie fragilità, con l'idea che l'altro comprenderà e tollererà le proprie incertezze senza ripercussioni sulla relazione. In fondo, dice Kernberg: “tale capacità implica la sicurezza interiore di dipendere da un introietto materno amorevole, anche quando la colpa edipica complica questo profondo senso di attaccamento sicuro” (ibidem p.246).

Capacità di perdonare.

Saper chiedere perdono e saper perdonare in modo autentico, sono per Kernberg espressioni fondamentali della capacità di amare. A tale proposito spiega: “perdonare il comportamento dell'altro, ricominciare a seguito di gravi conflitti e del temporaneo predominio dell'aggressività sull'amore nella relazione, costituisce un rilevante indicatore di amore maturo” (ibidem p.247). Poter perdonare implica l'aspettativa che i conflitti passati non comprometteranno l'amore della coppia e che l'altro ne è consapevole. Atteggiamento questo molto differente rispetto alla tendenza cronica ad elicitare sentimenti di colpa nell'altro, manifestazione tipica della patologia sadomasochistica (Dicks, 1967).

Umiltà e gratitudine.

L'accettazione onesta del proprio bisogno di dipendere dall'altro per raggiungere la piena felicità nella vita, è indice di amore maturo. Questo tipo di umiltà implica poter provare gratitudine per l'amore ricevuto, differenziandolo, spiega Kernberg, dall'aggrapparsi disperato all'altro a causa del diniego nei confronti della fine della relazione.

Dipendenza matura contrapposta alle dinamiche di potere.

Una aspetto importante della capacità di amare riguarda la personale disposizione ad accettare di dipendere dal partner: “lasciare che l'altro si prenda cura di noi senza provare vergogna o senso di inferiorità” (Kernberg, 2012, p.252). Questa disposizione è l'esatto contrario della preoccupazione paranoide sulla distribuzione del potere all'interno della coppia. Secondo Dicks (1967) le lotte di potere sono espressione del bisogno di difendersi contro un'aggressione reale o fantasticata da parte del partner. Benché tali meccanismi siano universalmente presenti nelle relazioni di coppia, sottolinea Dicks, una struttura di personalità gravemente paranoide può esacerbarne la distruttività.

Per concludere questa breve rassegna dei segni psicologici implicati nella capacità di amare, vorrei spendere qualche parola sulla presa in carico del paziente con questo tipo di difficoltà.

Nella psicoanalisi interpersonale il focus del trattamento può, o meglio deve rivolgersi su quegli aspetti relazionali dissociati che provocano delle “macchie cieche” nella comprensione e nell'espressione dell'amore.

Alcuni aspetti conflittuali non riconosciuti quali: la paura di dipendere dal proprio partner, il senso di colpa per il godimento pieno della relazione, l'invidia e la gelosia, sono solo un esempio delle aree da esplorare per incrementare la profondità e la portata di una relazione d'amore.

Bibliografia.

Chasseguet-Smirgel, J. (1973). Per una psicoanalisi della creatività e dell'arte. Guaraldi, Rimini (1973).

Dicks, H.V. (1976). Tensioni coniugali. Borla, Roma (1992).

Freud, S. (1927). L'avvenire di un'illusione. In Opere, vol. 10. Bollati Boringhieri, Torino (1974).

Freud, S. (1929). Il disagio della civiltà. In Opere, vol. 10. Bollati Boringhieri, Torino (1974).

Kernberg, O.F. (2012). Amore e Aggressività. Giovanni Fioriti Editore, Roma (2013).

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