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Il dott. Cosimo Santi è Psicoanalista Interpersonale a Firenze.

Lavora con i suoi pazienti utilizzando la relazione interpersonale come specifico mezzo terapeutico.

Il modello psicoanalitico seguito prevede che la personalità di un individuo e le difficoltà psicologiche che incontra, non possano mai essere isolate dal complesso delle relazioni in cui vive, compresa quella con il proprio psicoterapeuta.

Questo influenza lo stile delle sedute in cui il rapporto umano, carico di sfumature affettive, diviene il fulcro dell'analisi. Si crea così uno spazio intersoggettivo in cui è possibile dare senso e significato alle proprie verità emotive e in cui le personalità della coppia analitica si influenzano reciprocamente.

Psicoanalista Firenze

La convinzione che le persone siano in parte motivate da desideri, fantasie e conoscenze implicite che sono al di fuori della consapevolezza (motivazione inconscia).

 

 

L'utilizzo della relazione terapeutica in se stessa come potente strumento di cambiamento e come mezzo per esplorare i pensieri e i comportamenti problematici.

I punti fondamentali sui quali si sviluppa il mio lavoro di psicoanalista sono:

L'impegno a favorire nel paziente la consapevolezza riguardo al modo in cui la sua costruzione del passato e del presente contribuisce a perpetuare le sue difficoltà.

 

L'attenzione costante al processo di regolazione affettiva reciproca tra me e il paziente.

 

Il trattamento, oltre che dei sintomi specifici, della sofferenza generale del paziente, al fine di consolidare la sua soggettività e favorire l'autenticità.

 

 

L'enfasi sui vissuti traumatici come fonte di sofferenza psichica e sulla dissociazione quale loro diretta conseguenza.

La Psicoanalisi nel mio modo di intenderla e di operare.

Il modo in cui affronto il mio lavoro di Psicoanalista a Firenze parte dal presupposto che il dialogo psicoanalitico è diverso da tutte le possibili forme degli altri dialoghi umani.

È uno scambio che prende le mosse dal tentativo di produrre un cambiamento psicologico attraverso la comprensione del più immateriale degli ambiti, quello della soggettività indebolita o addirittura compromessa dalla sofferenza.

Pensando a questo, considero la psicoanalisi come una particolare forma di rapporto umano, specificamente architettata per poter “udire” più distintamente l'esperienza emotiva in cui entrambi, io e il paziente, siamo immersi.

Ciò che posso dire al riguardo di quello che sento essere vero nel dialogo, causato dalla situazione emotiva che si sta verificando, può essere usato dal paziente per il suo lavoro psicologico, può essere usato per capire quali significati abbiano i vincoli che gli impediscono di vivere la sua vita in maniera differente.

Vivere in maniera differente può significare vivere in modo meno tormentato, o meno solitario, o meno vuoto, o meno privo di senso di sé, o meno distruttivo, o meno egoista.

Mi piace pensare che lo scopo del mio lavoro non sia solamente mettere in atto i dettami di un insieme di regole terapeutiche volte a eliminare un sintomo (intento ovviamente corretto e auspicabile). Ma anche di sviluppare la capacità di convivere consapevolmente, insieme al paziente, con l'intera gamma e complessità dell'esperienza umana. Dalle esperienze più dolorose e insopportabili a quelle più tenere, sottili e affettuose, includendole e collegandole per renderle umanamente comprensibili in ogni loro aspetto.

cos'è la psicoanalisi interpersonale?

come funziona la psicoterapia?

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