AMORE e DESIDERIO nella COPPIA
Tiziano, 1915, "Amor Sacro e Amor Profano" Galleria Borghese di Roma.
Interrogandosi su quali fattori potessero minacciare il desiderio sessuale in una coppia stabile, Freud affermò che spesso la vita amorosa degli individui rimane scissa in due direzioni. Nella loro fantasia si crea una sorta di contrapposizione fra l'amor sacro e l'amor profano: “dove amano non provano desiderio, e dove lo provano non possono amare” (Freud, 1912 p. 425).
Freud pensava che l'erotismo della coppia potesse risentire negativamente della mancata fusione tra tenerezza e sensualità. Mancanza questa che impedirebbe di vivere congiuntamente, all'interno della relazione, aspetti affettuosi e trasgressivi, fantasie idealizzanti e svalutanti, ma anche nell'accettare che alcuni aspetti della propria aggressività siano posti al servizio dell'amore.
Inserendosi nell'attuale dibattito sulla psicologia delle relazioni d'amore, Kernberg (2013) presenta un'ampia rassegna di studi psicoanalitici che prendono in esame le strutture inconsce della mente e la loro influenza sulla mancanza di integrazione dell'atteggiamento erotico con quello tenero verso il proprio partner.
L'autore mette in discussione la frequente asserzione per cui la passione nella vita di coppia sia di norma sostituita da una relazione emotiva più tranquilla e da un senso di “cameratismo”.
Il fatto che, fisiologicamente, la frequenza del desiderio dei rapporti sessuali diminuisca nell'uomo e si mantenga costante nelle donne, non implica necessariamente una diminuzione dell'intensità degli incontri erotici in qualsiasi fase di vita.
Kernberg, propone l'ipotesi che le inibizioni nell'intensità della passione nei rapporti di lunga durata siano un riflesso di conflitti inconsci che coprono l'intera vita relazionale della coppia.
Partendo dalla rilevanza che ha la coppia edipica (cioè il padre e la madre) nello sviluppo della sessualità dell'individuo (figlio/a), Kernberg sostiene che l'oggetto sessuale (in questo caso il partner) sia sempre, in senso profondo, un oggetto edipico proibito (cioè la rappresentazione interna che abbiamo dei nostri genitori) e l'atto sessuale una ripetizione simbolica del rapporto di fusione e di vicinanza con l'altro significativo: “dall'intimità sessuale deriva ulteriore intimità emozionale dall'intimità emozionale l'inevitabile ambivalenza delle relazioni edipiche ” (ibidem, p.231).
Per “ambivalenza delle relazioni edipiche” l'autore intende che all'interno della coppia entrambi i membri tendono a esprimere inconsciamente il desiderio di riparare le relazioni patogene dominanti del loro passato, vissute un tempo con i propri genitori e rivissute oggi con il partner.
In questo senso, il desiderio sessuale non può essere completamente separato dall'eccitazione che deriva dal superamento di qualcosa di proibito, superamento che costituisce una sfida ma anche un trionfo sul rivale edipico (cioè il padre o la madre).
Questo, secondo l'autore, può generare profondi sensi di colpa e relative proibizioni contro gli impulsi sessuali, come nel caso degli uomini che vivono le donne con la tipica dissociazione “Madonna/prostituta”. In questi casi essi possono trarre piacere sessuale solo con donne che non amano, mentre idealizzano le donne con cui sono emotivamente coinvolti e non provano per queste il benché minimo interesse erotico.
Le donne, al contrario, possono mostrare la capacità di ottenere una piena gratificazione sessuale solo nel contesto di una relazione d'amore fortemente idealizzata, se manca questa componente prevalgono i timori e l'inibizione (Kernberg, 2013).
Sempre da un punto di vista psicoanalitico, Dicks (1967), rileva che a distruggere il desiderio sessuale, portando la coppia a sensazioni di “imprigionamento” e “noia”, sia in effetti l'attivazione di bisogni aggressivi e di vendetta insoddisfatti.
Spiega l'autore che, nella sua esperienza clinica con coppie in crisi, ha osservato spesso come, attraverso strategie manipolatorie, ciascun partner tenda inconsciamente a indurre nell'altro le caratteristiche dell'oggetto edipico con il quale ha fatto esperienze conflittuali rispetto all'aggressività.
Dicks riflette sul fatto che se questi confitti sono stati gravi e irrisolti, l'immagine del partner può venir totalmente distorta, attivando risposte emotive che hanno scarsa attinenza con le caratteristiche effettive della persona reale.
L'espressione più frequente di queste distorsioni è la situazione in cui uno dei membri della coppia percepisce l'altro come persecutore o autorità moralistica, che trae piacere nel far sentire in colpa e in difetto il partner. Contemporaneamente l'altro membro percepisce il partner come inaffidabile, irresponsabile o sleale, provando rabbia e risentimento.
Questi ruoli, spesso interscambiabili, possono minacciare la componente sessuale dell'amore, portando uno o entrambi i partner ad assumere una “distanza emotiva difensiva” che porta la coppia a “congelarsi” e con il tempo, talvolta, al collasso della relazione stessa (Dicks, 1967).
Interessante è il contributo di Didier Anzieu (1986), ripreso da Kernberg, che considera lo sviluppo della noia per il sesso in una relazione stabile, quale tipico sintomo di patologia narcisistica.
Per Anzieu, i conflitti narcisistici non si manifestano solo sul piano dell'invidia e della svalutazione, ma anche attraverso il bisogno di completarsi con un partner considerato come un “gemello immaginario” (Anzieu, 1986).
In questo senso, la scelta del partner è influenzata dal desiderio di completare il proprio Sé e l'altro viene trattato come un'immagine speculare avente gli stessi desideri, sentimenti e aspettative.
Qualsiasi cosa che, nel partner, non sia in linea con tale schema complementare non è tollerato e se ciò abbraccia anche la sessualità dell'altro si possono produrre gravi inibizioni del desiderio sessuale.
Tali relazioni gemellari possono evolvere in quella che Anzieu (1986) ha definito la “pelle” della relazione di coppia. Una richiesta continua ed estenuante di intimità e reciprocità che all'inizio può essere percepita come espressione di affetto ma che con il tempo si rivela essere espressione di odio. In superficie la relazione preserva la richiesta d'amore ma sotto la pelle vi è un cambiamento nel senso della persecutorietà (Anzieu, 1986).
In conclusione, per Kernberg (2013) ciò che determina l'inibizione della sessualità di coppia, non è tanto il mutamento della passione in disinteresse, quanto il mutamento dell'amore in aggressività.
“In una relazione di coppia matura, l'idealizzazione del corpo dell'altro, l'esperienza della bellezza fisica dell'altro alla luce del proprio amore, costituisce un aspetto permanente dell'amore e non è compromessa dai cambiamenti del corpo che si verificano per effetto dell'età o della malattia. Amare l'altro nei suoi difetti e problemi include amare l'altro con le sue imperfezioni fisiche, come anche la capacità di condividere onestamente con l'altro preoccupazioni riguardo a propri difetti o imperfezioni (…) Tollerare le manifestazioni dell'invecchiamento, in se stessi e nell'altro, senza alcuna perdita di attrazione erotica per il corpo dell'altro, è una conseguenza del predominio dell'amore sull'aggressività, della persistente idealizzazione della superficie del corpo in contrapposizione alla proiezione inconscia dell'aggressività nel corpo dell'altro” (Kernberg, 2013 p.255).
In linea con l'ipotesi di Kernberg, per cui le inibizioni sessuali della coppia sono espressione di conflitti inconsci che coprono l'intero spettro della relazione, gli psicoanalisti che aderiscono al modello della psicoanalisi interpersonale, insistono sulla necessità di aiutare il paziente a superare le difficoltà incontrate nel vivere se stessi in relazione con gli altri.
Seguendo questa direzione, l'azione terapeutica della psicoterapia orientata psicoanaliticamente si concentra sul processo di integrazione di quegli aspetti dell'esperienza del paziente che sono “attivamente tenuti fuori” dalla sua coscienza, ma prepotentemente presenti negli scambi relazionali con il proprio partner. Tali aspetti psicodinamici possono migliorare sensibilmente nel corso della terapia e attenuare quei conflitti inconsci che sono alla base dell'inibizione della passione nella coppia.
Bibliografia.
Anzieu, D. (1986). L'Io-pelle. Borla, Roma (1987).
Dicks, H.V. (1967). Tensioni coniugali. Studi clinici per una teoria psicologica dell'interazione. Borla, Roma (1992).
Freud, S. (1912). Sulla più comune degradazione della vita amorosa. In Opere, vol. 6. Bollati Boringhieri, Torino (1974).
Kernberg, O.F. (2013). Amore e Aggressività. Giovanni Fioriti Editore, Roma.
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